Le prime ombre della sera non riescono a coprire il biancore affascinante della neve caduta in abbondanza.
Avanzo a passi lenti e incerti, affondando i piedi in una soffice trappola bianca.
Attorno a me soltanto un vento freddo ma non violento. Mille dita ghiacciate che si posano sul mio viso, cercandone il calore.
Cammino in un paesaggio che conosco, ma che non è lo stesso di sempre. Tutto è più lento, tranquillo. Non ci sono auto né scooter. Né gente che passa, cammina o corre. Riesco a sentire il mio respiro e il rumore dei miei passi. Cammino come un esploratore, un astronauta, impegnato nella scoperta di un mondo sconosciuto.
Ma questo mondo, questo paesaggio, sconosciuti non sono. É la solita strada, il solito paese, il solito mondo, finalmente divenuto più silenzioso.