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Se volete contattarmi, potete scrivermi al seguente indirizzo: davide.piazzi@gmail.comAccesso
Tag Archives: riflessioni
Strange wor(l)d
Viviamo in un mondo in cui si può esibire la violenza, ma ci si deve nascondere per fare l’amore.
Il vuoto
Ho un cuore, un’anima, un cervello, e un vuoto che nessun Dio potrà mai riempire. – I have an heart, a soul, a brain, and an emptiness that no God can ever fill.
Il pudore delle parole
Ho nostalgia dei toni sfumati che si usavano un tempo. Di quelle parole sussurrate quasi con pudore, che dipingevano quadri dai colori tenui laddove invece si sarebbe potuto avere una tela a tinte scure, e colori tetri. Ho … Continue reading
Geometrie di un sentimento – Geometries of a sentiment
Disegnami così come mi ricordi, non come mi vedi. Lascia che la tua mano sia guidata dalle emozioni. Con un insieme di rette e curve dammi forma su di un foglio bianco. Ritrova in quei graffi neri l’emozione di … Continue reading
Autunno – Autumn
I colori dell’autunno sono l’ultimo caldo abbraccio dell’estate appena finita – The colors of autumn are the last warm embrace of the just ended summer.
L’ultimo istante – The last instant
L’ultimo istante dovrebbe essere il più intenso, marcato, quello che ti lascia il sapore più deciso in bocca. Il ricordo destinato a durare. L’ultimo istante è il sunto di ciò che è stato prima. Il tappo messo sulla bottiglia di … Continue reading
Vivere
Sono vivo per cause naturali.
Non è la botta, ma il livido…
“…non è la botta, ma il livido…” cantava Ligabue. Già, molte volte il vero problema non sta nell’incidente occorso, ma in quanto il danno prodotto risulti visibile agli occhi di chi ci sta intorno. Il segno lasciato da qualsiasi travaglio, … Continue reading
Memorie in Bianco e nero – Black and white memories
Ho ritrovato una vecchia foto in bianco e nero di quando ero bambino. Avevo due, forse tre anni, e stavo seduto su un prato con indosso un paio di pantaloncini scuri, e un cappello bianco dalla forma troppo seria, che … Continue reading
Quindici giorni – Fifteen days
31 maggio, ore 17.00 Questo è il giorno, questa è l’ora. Sette anni fa. Eravamo arrivati alla fine di quindici orribili giorni nei quali ti eri consumata rapidamente, come morbida cera circondata da fiamme. Su quel letto d’ospedale la maschera … Continue reading